Gli evaporati
(Racconti brevissimi) Aprile 1987. Intervallo in un liceo di periferia (liceo e non istituto tecnico). E' il primo anno e i ragazzini brufolosi hanno gli ormoni a mille e le ragazzine, nella maggior parte, sono già donne da un pezzo. C'è Angelica, dal nome meno azzeccato possibile, formosa, provocante, ma non bella: ha un viso poco aggraziato e pure il fisico è tracagnotto e non promette bene. Il branco però non guarda a queste cose, individua la preda, ne intercetta la disponibilità psicologica e se ne ciba. Lei è consapevole di non essere la più carina del mondo, gira in compagnia di due gemelle bionde, quelle si carine, Federica e Silvia (Silvia e Federica), altezzose e chiaramente per nulla disponibili. Sono tre amiche che portano a spasso sei seni turgidi e sodi, vista l'età. Quel mattino Angelica è per un momento sola in classe, tre compagni (di cui un ripetente) la circondano, lei ride, loro la sfottono pesantemente e le ordinano di fargliele toccare, le bocce,