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Visualizzazione dei post da ottobre, 2006

Un cuore in inverno

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"Un cuore in inverno" di Claude Sautet FRANCIA 1992 Nel 1992 avevo diciannove anni. Ricordo di averlo visto al cinema e di aver provato sensazioni simili ad ora, che ne ho trentatre. Il trio di Ravel accompagna l'intero film, destrutturato e spezzato nei vari momenti, alle volte melodioso, altre dissonante e pizzicato, quasi a far male, come le dita della violinista corteggiata e poi rifiutata dal protagonista. La musica è veicolo dei sentimenti, ma anche di bugie: è un sogno e di sogni non si vive, si rimane a bocca asciutta in attesa del prossimo viaggio onirico. Il protagonista ripara violini assieme al socio che si occupa del lato commerciale. Sono professionisti di alto livello entrambi musicisti mancati, dedicatisi allo strumento più che a ciò che esso è in grado di originare. Il protagonista è uomo schivo, timido, taciturno. Per gioco corteggia la fidanzata del socio, violinista assai bella e dotata, che rimane intrappolata dalla razionalità estrema del liutaio. Il

Babel

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"Babel" di Alejandro González Iñárritu MESSICO/USA 2005 .parentesi aperta. Ieri pomeriggio, mollato il pupo ai nonni, siamo stati nel multisala di Lissone. "Colpa" del film o del pomeriggio caldo e terso, in sala fortunatamente non c'era quasi nessuno. parentesi chiusa. Girato in Messico sul confine americano di San Diego, nel deserto marocchino e a Tokyo , il film per quasi due ore e un quarto affascina esteticamente lo spettatore, proiettandolo in una "babele" di suoni, colori, musiche, fisiognomie assai differenti tra loro ma strettamente unite dal calibro di un fucile da caccia. Sarà la potenza della globalizzazione, ma probabilmente una "scorreggia" a Tokyo si trasforma veramente in una tempesta di sabbia in Marocco prima e in una scossa di terremoto in Messico poi... Apparentemente complessa, la vicenda nel corso delle due ore lentamente e in modo non lineare si apre alla comprensione dello spettatore, tenuto incollato alla sedia dal

DJ Shadow e Wong Kar Wai

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"the Possession of anything begins in the mind" -Bruce Lee . Trovo su YouTube il video che WKW ha girato per DJ Shadow ( six days ) (mai sentito, non conosco). Due corpi si incontrano, si amano, si scontrano, combattono, si spengono come una lampadina fatta esplodere. Le ossessioni del cinema di WKW ci sono in abbondanza: il tempo, la scadenza, la comunicazione fatta di gesti, le parole scritte (in questo caso anche sulla pelle), la donna eterea ma forte, l'uomo fascinoso ma perdente. Mi pare un ottimo video dove musica e immagini non sono solo accostate ma si determinano e offrono senso e rimandi reciproci.

www.giudiimages.it - brianza creativa

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In generale non sono molto sensibile all'illustrazione per l'infanzia, conosco giusto qualche libro di Munari e le famose formichine di nonsocomesichiama. Un'amica mi ha segnalato questo sito sull'argomento ( www.giudiimages.it ). Molto carino e belle le immagini esposte. L'autrice è una giovane brianzola dal nome evocativo di Giuditta . Dunque in Brianza non si disegnano solo mobili, vestiti di moda o pezzi meccanici, esiste anche qualcuno che dedica il suo tempo lavorativo alla fantasia giocosa e libera esaltata e raccontata da Rodari e non a caso è donna. La mucca tra le giraffe mi piace troppo!

Shinya Tsukamoto a fuoriorario

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Venerdì prossimo notte a Fuoriorario danno 3 film di Shinya Tsukamoto . Un altro l'hanno già dato domenica scorsa. Bullet Ballet (domenica passata) - Tetsuo + Tetsuo II - Tokyo Fist (venerdì 20 ottobre dall'1,30 in poi). Il regista giapponese è un vero indipendente del sol levante. Produce da se i suoi film, quasi artigianalmente, film ricchi di idee visive e perfettamente contemporanei o addirittura anticipatori di mode e tendenze. Storie di sangue, di incastro tra uomo e macchina, tra la metropoli e i corpi umani che la compongono. Provate a chiedere ad un giapponese comune se conosce questo regista... rispondera che non ne sa nulla. Quasi boicottato in patria, riscuote enorme successo tra i fedelissimi di tutto il mondo. Il penultimo film di Shinya Tsukamoto "Snake of june" è un affresco bluastro stampato su asfalto e catrame di corpi fotografati e carne destinata a scomparire.

Pecker

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"Pecker" di John Waters USA 1998 L'ho registrato qualche giorno fa su Italia Uno (naturalmente a notte fonda o mattino presto, come preferite) con il nuovo registratore digitale munito di Hard Disk (grandiosa invenzione!). Spassoso film di John Waters in perfetta forma dissacrante e giocosa. Pecker è un ragazzino di Baltimora , sonnacchiosa, provinciale città del Meryland (mi pento di non esserci stato nel 2004 per pura pigrizia, ero a soli 40 miglia...). Ha una fidanzata direttrice di lavanderia, ossessionata dalla pulizia e dal suo lavoro (una grandiosa e bellissima Sofia Ricci), un amico cleptomane che passa il suo tempo a rubare nei supermercati, una sorellina magra come un chiodo ed emaciata incredibilmente tossica di zucchero e dolciumi, una madre rivenditrice di vestiti usati a poci centesimi, un padre gestore di bar, una sorella maggiore che lavora in un bar gay come presentatrice di spogliarelli, una nonna ventriloqua fissata con la vergine maria che si e

Dillinger è morto

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"Dillinger è morto" di Marco Ferreri 1969 - Italia - Colore Domenica pomeriggio, mentre il pupo dorme guardo il dvd preso in biblioteca. Il film inizia senza dissolvenza o quant'altro. Un disegnatore meccanico finito il lavoro torna a casa, trova la moglie bella e sexy a letto col mal di testa e la cena fredda e standard preparata dalla cameriera sul tavolo. Decide di cucinarsela da se e così gironzola per casa. Trova una scatola con dentro una vacchia pistola a tamburo, la smonta, la pulisce, la rimonta e la colora di rosso a puois. Nel frattempo cucina e guarda i filmini girati in spagna l'estate precedente. Si sollazza con la cameriera e spara alla moglie nel sonno. Quindi esce di casa e s'imbarca su un veliero diretto a Tahiti, il veliero si staglia sullo sfondo rosso e sparisce solarizzato in un sole enorme e posticcio. Film metaforico, uno splendido Michel Piccoli interpreta il disegnatore meccanico che con molta svogliatezza compie le azioni che compongo

La pornographie des âmes

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"La pornografia delle anime" di Dave St-Pierre - 150 minuti - Québec "Al mattino, risorgo dal mondo dei sogni, come il più felice degli angeli. (…) Mi corico la sera, un perfetto coglione. Cosa ho fatto nel mezzo? Ho frequentato gli uomini, frugando nella loro merda." Venerdì sera scorso ho assistito a questo spettacolo di danza e recitazione corporea. Per caso, attratto dal titolo e da alcune immagini di scena viste su internet poco prima di lasciare l'ufficio. 17 ballerini/e in 26 episodi dissacranti e negativi sulle relazioni umani, sulla recita squallida dell'amore e della trasgressione. Tutto ciò che nella normalità quotidiana è considerato cool in questo spettacolo è smascherato nella sua inutilità o banalità. I corpi nudi dei giovani danzatori sono mostrati al pubblico senza pudori ne veli, prima in una corsa sfrenata di gruppo, poi gradualmente a turno nei 26 episodi. Intenso l'episodio il chirurgo plastico sadico interpretato da due donne, un