Cinema giapponese al femminile

Illustrazione generata da AI-chatGPT ispirandosi allo stile di Jirō Taniguchi


Wild Berries 

di Miwa Nishikawa
2003

 

Kamome Diner

di Ogigami Naoko
2006

 

Il film è girato a Helsinki e racconta di una riservata e amichevole donna giapponese che apre un ristorante di onigiri, le polpette di riso giapponesi, nella capitale finlandese. Alle difficoltà iniziali di convincere i clienti, seguirà il successo. Alla base della vicenda, e del film, ci sono i sentimenti di amicizia e sostegno che animano gli stralunati personaggi del film. Un film carino con gli attori feticcio della regista giapponese e lo stile che la contraddistibguono. Per le atmosfere e lo stile, è forse anche un piccolo omaggio ai film di Kaurismaki.

 

Megane

di Ogigami Naoko
2007


Ode alla vita lenta e fuori dal coro, alle relazioni fatte di gesti più che di parole, ai ritmi della natura che vanno riscoperti, da parte della donna cittadina. Un film lento e a tratti strampalato, godibile per gli amanti del surreale fumettoso nipponico.


One Million Yen Girl 

di Yuki Tanaka
2008

Un film splendido, nella sua semplicità. Riesce a mettere in armonia la storia, il racconto realistico, con l'obiettivodi critica femminista al maschilismo nipponico che pervade la società giapponese. La protagonista è impersonata da una bravissima giovane attrice in grado di far vibrare la "pellicola" con impercettibili movimenti ed espressioni. (qui puoi leggere la mia recensione estesa)


Bare Essence of Life

di Satoko Yokohama 
2009


Kakera - A Piece of Our Life 

di Momoko Ando
2009

Tratto da un manga di successo, il film esamina l'inizio di un inaspettato amore saffico tra due ragazze diversissime. Una apertamente fluida e viva, l'altra spenta e incastrata nel ruolo di fidanzata etero scontenta e frustrata. Il film segue la costruzione di un amore, con alti e bassi, litigi furiosi e momenti di grande tenerezza. Lo stile è realistico ma a tratti manierato e surreale. Forse la tematica LGBT+ è solo una scusa per cercare di mostrare la differenza tra passione e abitudine, vita trascinata tra binari del conformismo e vita vissuta di corsa e con dedizione totale. A questo tipo di contrapposizione, tuttavia, seguono i limiti dell'esistenza e dell'essere umano, che possono essere compensati mediante protesi emotive, pezzi di emozioni e tempo. Un film interessante, recitatao bene e girato in modo tutto sommato equilibrato, con qualche diffettuccio qui e la, ma accettabile.

Death of a Japanese Salesman

di Mami Sunada
2011

0.5mm

di Momoko Ando
2014

 

The Light Shines Only There

di Mipo Oh
2014


Bachiranun

di Higashimori Aika
2021


My Broken Mariko

di Mei Nagano
2022


L'elaborazione di un vuoto è un lavoro faticoso che non sempre porta i suoi frutti, specialmente se alle tante domande non possono esserci risposte o, ancora peggio, se alle domande esistono risposte che si conoscono da sempre. Una giovane donna deve fare i conti col passato e con Mariko, la sua amata amica dall'infanzia difficile che decide di andarsene senza una parola, abbandonando l'amica ad una solitudine tormentata. Un bel film intenso sul passato e di come il ricordo sia parte integrante del presente. Tratto da un manga di successo.

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