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Il terzo omicidio

Immagine
di Hirokazu Kore-eda Giappone 2017 Interessante il tentativo di rappresentare per immagini il mistero del patto tra narratore e pubblico. La verità come proiezione delle proprie aspirazioni e desideri, la verità come entità inesistente. Il racconto come strumento di elaborazione del materiale reale per costruire possibilità. Quando muore un proprio caro, per un certo periodo si cercano segnali e contatti "magici" con il defunto, si forza la realtà con l'immaginazione ed eventi senza significato, acquisiscono improvvisamente profondità e coincidenza con ciò che si cerca di superare, ossosa il dolore dell'assenza. In tutto questo il cinema, e più in generale il racconto, sono maestri dell'illusione. Il pubblico proietta se stesso nel racconto. Tuttavai nel "terzo omicidio" c'è una componente anomala: non è un poliziotto che cerca la verità, ma è l'avocato del proprio cliente che non pur non cercandola, pur tentando di costruire una verità di comodo