di James Gray USA 2009 Lui, il protagonista, è gigione, buffone, contorto e complicato. Che il film inizi con un tentativo di suicidio avra' pure un significato, no? Poi ci sono due donne, opposte: una bionda (finta), elegante, bella, con una piede nella grande mela, l'altro, mora, su una terrazza di un anonimo palazzo di brooklyn; l'altra donna, figlia di famiglia, timida, gentile e comprensiva. Il povero ragazzotto bipolare e' diviso: la passione per la bionda, la sicurezza nella mora, simbolo di continuità famigliare, tradizioni e comprensione. Forse potrebbe essere questa una prospettiva di lettura: la divisone dell'animo umano tra desiderio della novità (con tutti i rischi e la fatica che questo comporta) e il bisogno di integrazione nella tradizione anche familiare. E' un film che non mi pare racconti una storia. E' una storia quasi inesistente, troppo banale. Nemmeno sonda l'animo umano e le psicologie dei personaggi. Che descrive all