Grotesque

di Natsuo Kirino Neri Pozza 2008 Direi che sono mille pagine che si leggono con molta facilità. scorrono. poi se ne sente la mancanza. non vorrei dire una castroneria, ma spesso mi ha fatto pensare a "se una notte d'inverno un viaggiatore"... e' un gioco di parole, di racconti e di punti di vista. angolazioni che cambiano da voce a voce ma anche all'interno della medesima voce... trascorre il tempo e le angolazioni mutano, si arricchiscono o si perdono via. tolto l'argomento, solo apparentemente scandaloso, tolta la resa dei sentimenti e dell'interiorità dei personaggi (secondo me più profonda e toccante in "le 4 casalinghe di Tokyo"), rimane l'enorme gusto del racconto, del perdersi nella narrazione, nell'affabulare... forse il vero protagonista di questo romanzo. le parole creano vicende, volti, situazioni, offrono il ritmo, producono aspettative e possono anche scandalizzare. "grotesque" spesso mi ha dato l'impressione di