Ninjababy (2022)

di Yngvild Sve Flikke
Norvegia 2022

 


 Sul sito dell'Anteo Capitol di Monza c'era scritto in lingua originale con sottotitoli, poi invece me lo ritrovo doppiato nella sala più piccola del cinema... In ogni caso, superato lo scoglio del doppiaggio, il film è godibile: una commedia amara che cerca di rappresentare il dramma di una maternità indesiderata. Un film così, credo, in Italia non potrebbe esistere, non verrebbe prodotto, o la storia verrebbe annacquata in drammoni famigliari inenarrabili. Non svelo il finale, che è rivelatore dell'intero film, mi limito a dire che questo lavoro prova a ribaltare la prospettiva della maternità. E ci riesce, pur dovendo virare il racconto in una cifra di commedia a tratti surreale. La protagonista è la tardo-adolescente scapestrata, ritardataria, senza le idee chiare su nulla, ma che non rinuncia a divertirsi, ubriacarsi, fumare, fare sesso con chi capita e, in definitiva, seguire le proprie inclinazioni e i propri sogni. Una prerogativa spesso maschile, che viene presa a piena mani da una ragazza, con le conseguenze del caso. Il film è il dialogo tra lei, la protagonista, e il fumetto che rappresenta appunto il ninjababy imprevisto, che non è nient'altro che la coscienza sociale e culturale che tende, diciamolo, a imbrigliare la vita delle donne molto più di quella degli uomini. Basta non starci e trovare soluzioni creative.

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