Gyeongju (2014)

di Zhang Lu
Corea del Sud, 2014


 Gyeongju è una antica città Coreana, nel sud est, a meno di tre ore di treno ad alta velocità da Seoul. E' famosa per i tumuli, ovvero delle tombe suggestive a forma di collinette erobose... dei seni "pelosi" verdi che spuntano dal terreno. Ce ne sono tanti. In estate la città è sonnolenta e vuota, quasi priva di turisti, per via del caldo (non così insopportabile come a Seoul comunque) e perchè i parchi e i giardini sono un festival di colori e cromie in primavera e in autunno, mentre d'estate la luce violenta e il caldo appiattiscono tutto e le cicale la fanno da padrone.

Questo è un film lungo e lento. A tratti molto suggestivo, a tratti noioso e poco originale. Ricorda parecchio i film di Hong Sang-so con i  dialoghi a tratti surreali, con le bevute e una sorta di minimalismo intellettuale che rende il film affascinante e, ripeto, per certi versi noioso. 

Si parla di morte e di lutto, non a caso il film è girato tra le tombe dell'epoca Silla. Il ricordo che si fonde con il presente o il presente che diventa ricordo. Un professore coreano che tuttavia vive in Cina torna per il funerale di un collega, questa sarà l'occasione di una "rimpatriata" solitaria per i luoghi della memoria, con incontri apparentemente imprevisti che poi non possono che unirsi, magicamente, col passato.

Un film di relazioni umane, anche se quelle che sono proposte sono fuori dal mondo, sopra le righe, a tratti assurde e comiche. Una donna che serve il the e che pur considerando il professore un pervertito, poi lo segue e lo invita a casa sua. Un'altra donna che manifesta grande ostilità verso questo professore, ma non disdegna di prendere il treno veloce da Seoul per incontrarlo anche solo per pochi minuti. Una bambina vestita di giallo che sgrida il professore e farà forse una brutta fine. Un poliziotto geloso che chiederà scusa al professore.

Mi ricorda, a posteriori, mentre scrivo questa parole,  pure i film del portoghese João César Monteiro, in particolare il personaggio di João de Deus, senza tuttavia la componente sessuale di quest'ultimo.

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