Fukuoka (2020)

 Di Zhang Lü
Corea del Sud, 2020


 

Libri e alcool. Sono i due estremi di un'ossessione. In mezzo una ragazza di vent'otto anni prima, innamorata di due uomini, che sparisce lasciandoli per vent'otto anni a incastrarsi sempre più in una esistenza di ricordi, tristezze e blocco emotivo. Poi compare una ragazzina in divisa scolastica (pur essendo maggiorenne) che sprona uno dei due a fare un viaggio a Fukuoka, per incontrare l'ex-amico e rivale d'amore. Lo strano terzetto surreale, percorre le vie della città Giapponese, ne attraversa locali per bevute, ristoranti famigliari, una vecchia libreria. Incontrano altre donne, ritornano apparentemente a vivere e a osservare che l'esistenza continua e muta. Ma l'acool e i libri sembrano avere sempre la meglio. La strana ragazzina, la "pazza" la chiama uno dei due, li spinge e a recitare in una specie di piscodramma dove arrivano ad accordarsi per dividere la settimana in due, e consentire dunque all'altro di passare del tempo con la stessa donna amata. Ma poi si scontrano sul settimo giorno a chi dovrebbe spettare... finisce lo psicodramma. Infine la ragazzina, l'angelo (o il demone asseconda dei punti di vista) li porta in cima ad un edificio dal quale poter osservare la città, ma soprattutto la piccolezza del locale di cui è proprietario uno dei due, nel frattempo la stessa telefona alla libreria dell'altro... non svelo il finale, anche se è abbastanza scontato e al tempo stesso rivelatore.

La giovane ragazza è dunque una Beatrice dei tempi nostri, la musa di due "artisti" falliti e demoralizzati dalla vita. Chiusi in un unico punto di vista ossessivo e limitante. Li conduce per mano come fossero bambini ad osservarsi e osservare il mondo. In una bella scena in cui i tre sono seduti a bere, tanto per cambiare, la ragazzina li prende in giro osservando che loro sono stati "fedeli" alla stessa donna per vent'otto anni e loro rispondo chiedendole se quella frase è un complimento o una presa per il sedere.

Un film molto interessante che, utilizzando la cifra del realismo, mette in scena una situazione onirica ed esplicitamente teatrale. I personaggi hanno i nomi degli attori, e la ragazzina può essere sia un'entità reale che un fantasma, se lo domanda lei stessa: magia del cinema e della rappresentazione! Un approccio concettuale e surreale che però non va a discapito di recitazione naturale e scorrevolezza della trama. Insomma un ottimo film in cui riflessione, storia e sentimenti vanno a braccetto e si rafforzano a vicenda.

Lei, la ragazzina, ha l'apertura mentale ed emotiva che forse i due uomini desidererebbero avere... o forse no, all'ombra dell'alta e massiccia torre della tv di Fukuoka.

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