Ristrutturare casa: alla ricerca del silenzio perduto (e mai trovato)

(Foto: Il Silenzio, di Ingmar Bergman, 1963)

Insonorizzare un appartamento risolve il problema dei rumori dei vicini? 
Alla domanda (se è utile insonorizzare il proprio appartamento), di getto rispondo: "NO!". 

Detto questo, occorre spiegare meglio la questione e fare i distinguo. Parlo per esperienza diretta. Cinque anni fa, nella ristrutturazione totale del mio appartamento, ho voluto farlo insonorizzare. Partivo da una condizione abbastanza "privilegiata": sesto e ultimo piano, nessun vicino sui quattro lati, solo due appartamenti sotto al mio, un tetto sulla testa, niente terrazzi o mansarde. Tuttavia c'è una strada piuttosto rumorosa che affianca l'intero edificio, la presenza di un ascensore vecchio e rumoroso e i soliti rumori dei vicini (musica, calpestio, televisioni eccetera).

Considerazione iniziale: un conto se l'edificio è nuovo, se si possono seguire e far seguire i vari passaggi di progettazione e costruzione da un tecnico di fiducia, se la progettazione dell'intero edificio è eseguita seguendo norme e accorgimenti acustici, allora credo che investire su un livello maggiore di insonorizzazione abbia senso. Se l'appartamento invece è vecchio, be', le problematiche sono veramente tante. Se poi l'appartamento è in un palazzo anni 60-70-80, le problematiche sono ancora maggiori. Scopo di questo lungo post è cercare di spiegare quali sono i problemi che ho sperimentato e a cui si va necessariamente incontro.


Le miei esigenze

1) Limitare il più possibile il rumore dell'ascensore (ascensore anni sessanta con forte colpo di fermata al piano e motore posto sopra al mio appartamento)

2) Limitare il rumore intenso degli sciaquoni dei vicini sottostanti (vecchi sciacquoni a manopola continua e non a pulsante)

3) Isolare totalmente il mio appartamento dai rumori dei vicini: voci, televisione, musica, calpestio.

4) Diminuire il più possibile il rumore di strada e locali serali sottostanti. 

 

Il risultato  

E' stato parziale e, dal mio punto di vista, piuttosto insoddisfacente.

1) Il rumore dell'ascensore è ancora presente e credo non sia stato diminuito di molto dai lavori compiuti.

2) Anche gli sciacquoni si sentono in modo chiaro, specialmente di notte nel silenzio generale.

3) Le voce dei vicini sono state oggettivamente attenuate, ma comunque sono ancora percepibili, stesso discorso per la televisione e musica se tenuta a volume medio-alto. Mentre rumori da calpestio (gente che cammina con i tacchi, bambini che giocano a pallone in casa, oggetti trascinati e sbattuti, lavatrici) questi si continuano a sentire con intensità variabile. Le lavatrici sono molto attenute, mentre i bambini di due piani sotto (si, si, il quarto piano, mentre io sono al sesto) che saltano e giocano a pallone si sentono fastidiosamente come colpi sordi e vibrazioni trasmesse. Il vicino di sotto, per esempio, che mette un chiodo nel muro o che trascina una poltrona si sente decisamente.

4) I rumori della strada sono stati diminuiti in modo notevole. A finestre chiuse di notte il rumore è leggero e non disturbante (con le finestre aperte invece è quasi impossibile riposare).

Non entro nei dettagli tecnici dei lavori e non faccio nomi (di sicuro non ho la supponenza di poter giudicare imprese e tecnici con cui ho avuto a che fare). Mi sono fatto l'idea che siano stati commessi errori miei e del tecnico che ho pagato per progettare e seguire i lavori. L'esperienza però mi ha insegnato che insonorizzare un appartamento, se è possibile, richiede forti investimenti e spazi adeguati. Per esempio: sarebbe meglio partire da soffitti alti oltre i 3,5 metri. Sarebbe necessario far misurare i rumori all'inizio della ristrutturazione e poi alla fine, da un tecnico terzo diverso da chi fa la progettazione. Come sarebbe opportuno che il tecnico acustico potesse vantare esperienze pregresse nel tipo di intervento richiesto. Ora entrerò un po' più nello specifico.


I lavori in breve

Appartamento di circa 130 mq, ultimo piano, libero sui 4 lati, altezza soffitti di 3,25 cm.

a) L'intero appartamento è stato totalmente sventrato: tolte le pareti interne e il pavimento fino alla soletta sottostante (tolte piastrelle e massetto vecchi). 

 

Sono state tolte le piastrelle e il massetto fino alla soletta

 

b) A questo punto il progetto prevedeva di costruire i divisori interni secondo la tecnologia delle pareti flottanti (vari strati di cartongesso con intercapedine di gomme antivibranti e lana di roccia). Le pareti non dovrebbero mai poggiare direttamente sulla soletta di cemento ma su gomma specifica antivibrante. 

Controparete sui muri esterni: la guida metallica della controparete poggia su un travetto di legbo rivestito con gomma antivibrante indicata nel progetto acustico.

 

Altro dettaglio della controparete: è staccata dalla parete originale e l'intercapedine è stata riempita di pannelli di lana di roccia, poi inseriti anche nella struttura metallica. Sulla struttura metallica sono avvitati i pannelli di cartongesso di 12mm con gomma antivibrante (lo strato nero). Nella foto si vede solo il primo strato, poi sopra si applica un secondo strato di pannelli di carton gesso.


Qui è possibile vedere la costruzione delle contropareti perimetrali: doppio strato di pannelli di lana di roccia e doppio strato di carton gesso con gomma antivibrante. Le guide metalliche in alto e in basso sono staccate dalle pareti tramite gomma antivibrante e non aderiscono mai alle pareti verticali.



 

struttura del divisorio interno (bagno-camera)


struttura del divisorio interno (bagno-camera), in azzurro il cartongesso per ambienti umidi.

il dettaglio del divisorio interno tra i bagni e le camere: doppia struttura metallica separata da 3-4 cm di aria e lana di roccia e doppio strato di carton gesso con gomma antivibrante.

 

c) Finiti i divisori interni e l'impiantistica generale, si è provveduto a predisporre il nuovo massetto e a creare i pavimenti flottanti per i singoli ambienti, ossia un pavimento posto su uno strato di gomma antivibrante e "staccato" dalle pareti laterali mediante materiale gommoso sempre antivibrante.


Sotto un primo starto di massetto, ricoperto da un tappetino antivibrante e un secondo strato di massetto più leggero. di lato è possibile vedere le fasce di gomma antivibrante da lasciare e ritagliare solo dopo aver posto il pavimento.
 
 
 

  

Tappeto antivibrante e fascia perimetrale per massetto.



d) Infine si è costruito un soffitto flottante per tutto l'appartamento, stessa idea, un nuovo soffitto di doppio cartongesso con intercapedine di gomma antivibrante e vuoto riempito di lana di roccia, appeso al vecchio soffito con ganci antivibranti. 

La struttura metallica del controsoffitto staccata e riempita con pannelli di lana di roccia.

 

Dettaglio del gancio "antivibrante" per il controssoffitto. Questo è casalingo, ottenuto imbottendo i punti di contatto con materiali antivibrante. Quelli già pronti sarebbero costati dieci volte di più! (ebbene si, occorre anche guardare al portafoglio)

 
 
controssoffito finito e stuccato

 
 
 e) Si è prestata attenzione ai pilastri e travi interne, isolate anch'esse e ricoperte da pareti fonoisolanti.
 

 

 

 

PROBELMATICA 1
Teoria, progetto e realizzazione

Ora, la teoria generale prevede che, creando pareti, soffitti e pavimenti "staccati" e in grado di assorbire le vibrazioni, il suono proveninete dall'esterno venga in qualche modo bloccato e limitato. E' l'idea della scatola nella scatola. Se creo una scatola flottante nella scatola originale, il silenzio è "automatico" e facilitato. Bellissima e semplice idea che tuttavia si scontra con la progettazione e la realtà.

Il progetto acustico deve prevedere vari sistemi e soluzioni per creare queste strutture e fare in modo che non siano adiacenti e comunicanti con le vecchie superfici da isolare. Attraverso distanza fisica dove è possibile (aria e spazio tra vecchia e nuova superficie limitano molto il passaggio dei suoni e delle vibrazioni) o materiali antivibranti come gomme, ganci e isolanti vari.

a) La massa, il peso specifico, il volume dei materiali usati per isolare è direttamente proporzionale al potere fonoisolante. Dunque gli spazi sottratti all'appartamento sono importanti. Nel mio caso ho perso circa il 20% di appartamento. Dunque per avere un appartamento di 100mq occorre partire da uno di 130mq. Ma se fossi partito da un appartamento di 160-180 mq sarei stato più tranquillo e sereno, avrei potutto "imbottire" di più e lasciare più aria e spazi vuoti, con risultati migliori.

In giallo le pareti originarie eliminate, in rosso le nuove pareti e le contropareti.
Gli ambienti si sono  naturalmente ridotti di superficie



b) Nel caso specifico dei massetti, ma anche pareti e soffitti, i materiali pesano. Più pesano e più isolano. Dunque oltre un certo livello potrebbe servire un ingegnere strutturista che vi fa i calcoli per evitare spiacevoli effetti sull'intero edificio, oppure, come nel mio caso, si opta per soluzioni più leggere e probabilmente meno performanti.

c) E' fondamentale l'altezza dei soffitti di partenza. Se partite da appartamenti di 2,75 cm, dimenticate l'insonorizzazione. Non c'è spazio fisico per rimanere nella norma e dunque abitabilità. Il pavimento flottante è piuttosto spesso e ruba almeno 7-10 cm in più del normale pavimento. Il controsoffitto ne prende altri 15-20 almeno e sarebbe meglio lasciare più aria possibile tra soffitto e controsoffitto. Dunque sarebbe ottimo partire da un appartamento con almeno 3,50 cm di altezza, meglio 4 metri. Il mio era 3,25 e dunque ho dovuto ridurre spazio ai vari elementi orizzontali (pavimento e soffitto) per arrivare ad avere un appartamento di 2,75 cm, come da norma.

d) Tubature condominiali, come caloriferi e scarichi, trasmettono i suoni quasi fossero "interfoni", dunque bisogna prestarci molta attenzione. Trovare soluzioni, se fattibili, per spezzare la trasmissione dei suoni. Ma il numero di tubi, cavi elettrici, collettori, predisposizione condizionamento in un appartamento è impressionante e farci stare tutto in spazi "flottanti" non è sempre fattibile. Nel mio caso, per esempio, le tubature di scarico del bagno confinano con la camera da letto e dunque forse si sarebbe dovuto controllare meglio e di più quella fonte di suoni. Magari sarebbe meglio lavorare su un appartamento con riscaldamenti autonomo e non condominiale (come il mio) per evitare che le tubature del vicino vi arrivino direttamente in casa. Esistono dei materiali (piuttosto costosi) che, avvolgendo gli scarichi e le tubature, smorzano notevolmente i rumori. Nel mio caso sono stati usati per i cassoni delle tapparelle con ottimi risultati, peccato che si siano "dimenticati" di usarli per scarichi e tubature dell'acqua. Errore gravissimo.


Tubi e ganci per i caloriferi
Contatore corrente


Tubature per i caloriferi


 
Sifoni e tubi di sfogo da isolare



e) L'idraulico tira i tubi di acqua calda e fredda e crea dei collettori con i vari rubinetti degli impianti. Analogamente l'elettricista deve installare la cassetta dei salvavita e un paio di punti di raccordo delle canaline. C'è poi la caldaia dell'acqua calda. Ancora, il contatore Enel se l'avete in casa. Sono "buchi" pericolosissimi nelle pareti flottanti, un po' come fare un buco nell'acquario e tapparlo poi con il nastro adesivo... prima o poi salta e l'acqua esce, stesso discorso con l'insonorizzazione. Discorso molto simile con le cassette degli split dell'aria condizionata. Anche le prese di corrente "bucano" le pareti come i fori per i lampadari, o peggio, i faretti incassati. Ogni buco rompe l'isolamento acustico e andrebbe pensato, studiato e risolto. Tutto questo vincola molto nella progettazione di una ristrutturazione e non sempre si può rispettare la teoria della "scatola nella scatola"... in alcuni luoghi (i bagni per esempio) è più un gruviera nella scatola, per necessità di spazi e di estetica.


Collettore tubi acqua

Cassetta per il condizionamento

Prese di corrente e buchi per l'illuminazione


Insomma, ci si ritrova a dover far fronte spesso a esigenze contrastanti e alla fine si tende a sacrificare l'insonorizzazione, pena una casa bunker oppure costi che corrono verso l'alto in modo impressionante.

 

 

POBELMATICA 2
Progettazione e preventivi

Altro grosso problema di ordine generale è come procedere per la valutazione di cosa fare e, dunque, la progettazione acustica e i preventivi da raccogliere. 

a) Ci sono ditte che si occupano dell'insonorizzazione e poi si appoggiano a imprese edili per la  ristrutturazione ordinaria e dunque fanno preventivi unici, chiavi in mano.

b) Altre invece si dedicano solo agli interventi di insonorizzazione, significa che poi devono coordinarsi con altre maestranze.

c) Poi c'è la possibilità di contattare un tecnico acustico e far fare un progetto ad hoc con relativo capitolato e scegliere in autonomia l'impresa che sotto la sua guida  e controllo farà tutta la ristrutturazione. 

Io ho scelto l'opzione c)

Inizialmente ho contattato ditte che si vendono come specialiste del settore insonorizzazione. Alcune non mi hanno mai risposto. Altre pretendevano che affidassi loro il lavoro senza nemmeno sapere che tipo di interventi avrebbero fatto (a scatola chiusa, per ragioni di privacy, brevetti, segreti aziendali). Altre imponevano il loro architetto e direttore dei lavori con costi esorbitanti. Poche si sono prese la briga di fare un vero sopralluogo e proporre una soluzione. Le soluzioni proposte alla fine, in un modo o nell'altro, facevano "scivolare" la soluzione verso il cappotto termico, con mia grande irritazione. In un caso si sono addirittura dimenticati di proporre il trattamento del pavimento, ho dovuto discutere io con lo specialista sulla necessità di intervenire sui pavimenti per i suoni sottostanti. I sopralluoghi si sono in tutti i casi risolti in meno di 20 minuti con una o due persone più interessate a vendere il loro operato che a capire che tipo di appartamento avevano davanti.

Tutte le ditte le trovate su internet e spesso hanno siti belli, tante informazioni su materiali e tecnologie e anche tanti video di utenti soddisfatti per interventi su singole pareti o intere abitazioni.

Preso dallo sconforto ho deciso di contattare un tecnico acustico, svincolato da imprese e farmi fare così il progetto. Il prgettista l'ho conosciuto su internet mentre l'impresa edile la conoscevo da tempo  come impresa seria e flessibile, già sperimentata in passato in ristrutturazioni ordinarie. Ho così avuto un vero progetto su carta con tanto di misurazioni iniziali e previsioni finali. Un elenco delle tipologie di interventi e di materiali da utilizzare. Ho pagato il progetto e i sopralluoghi concordati a inizio lavori, due avanzamenti (posa pareti e posa massetto) e fine lavori. Io sono stato sempre sul cantiere a controllare il tutto e a mandare foto all'ingegnere acustico per avere un riscontro in tempo reale. E' anche capitato un paio di volte che ingegnere e artigiano si contattassero per concordare e risolvere vari tipi di problematicità.

Credo ancora che la soluzione C sia la più sensata, aggiungendoci però altri due ulteriori passaggio (e dunque costi).

1) Bisogna far fare le misurazioni acustiche iniziali ad un altro tecnico slegato da chi farà il progetto. Le farà all'inizio e alla fine per misurarne i risultati. Questo consente di avere un livello maggiore di garanzia e di impegno di tutti quanti.

2) Con il progettista acustico occorre anche stipulare una sorta di assicurazione o rimborso in caso di risultati non soddisfacenti. Cosa che io non ho fatto. Detto questo credo che la valutazione dei risultati non sia cosa semplice e che poi si andrebbe facilmente per vie legali, con costi e tempi non prevedibili.


 

POBELMATICA 3
Misurazione acustiche

Trovata la vostra soluzione su come operare, c'è l'oggettivo problema della misurazione dei rumori allo stato iniziale e finale.

Rumori esterni di strada e traffico. Facilissimo. Si procede ad una misurazione con strumentazione adeguata, poi alla fine, a finestre chiuse, si rifà e si misura la differenza. Nel mio caso è realmente sorprendente. Più che soddisfatto.

Rumori aerei (voci, musica, tv). E' già più complicato. La teoria prevede che il tecnico vada nei locali limitrofi (ossia la/le case dei vicini) con degli altoparlanti che producono suoni di frequenze e intensità variabili e che poi nell'appartamento da ristrutturare vengano misurate le onde ricevute con il fonometro. Il vicino non è obbligato a farvi entrare. Io non l'ho fatto perchè non conoscevo uno dei due vicini e perchè l'altro era una persona molto anziana che non apriva mai la porta a nessuno.
In più occorre avvisare che di solito le case vecchie hanno infissi rotti o mancanti o inadeguati, dunque al rumore aereo del vicinato si somma il rumore esterno della strada e questo crea una confusione nella misurazione.

Rumori da contatto e vibrazioni  (ascensori, lavatrici, tubature, calpestio etc..).
Per il calpestio si usa uno strumento che batte dei colpi in vari punti degli appartemnti limitrofi. Stesso discorso del punto precedente (i vicini devono farvi entrare in casa per qualcosa di abbastanza invasivo e lungo). Più facile la misurazione del rumore di ascensore o sciacquoni. Nel mio caso il tecnico acustico ha misurato entrambi, peccato che ci fosse un forte rumore di strada a disturbare il tutto e che forse una misurazione credibile richieda molto tempo, forse l'intera giornata e non 1 ora.

Tutto questo per far capire che non è semplice misurare i rumori e creare una base di dati affidabile su cui lavorare. Alla fine, mi sono fatto l'idea che si proceda a spanne e per "intuito" con tutti i problemi che questo comporta (e anche i dati presenti nel progetto acustico alla fine lasciano il tempo che trovano, numeri inseriti più per impressionare il cliente che per ragioni scientifiche).


POBELMATICA 4
Porta d'ingresso

Il progetto prevedeva un portoncino d'ingresso insonorizzato per limitare i rumori dalle scale. Il costo è stato del doppio rispetto ad una porta blindata di buon livello, dunque molto costoso. E' una porta molto pesante e robusta che esteticamente si presenta come una normale porta blindata. C'è però un problema non indifferente. Il produttore ha concepito una porta realmente insonorizzata, ma con cornice e montanti normali, come porte comuni. Questo significa che tutto il rumore passa dalle fasce laterali e dalla struttura metallica ancorato al muro che non è insonorizzata, ma fatta di tubolari vuoti e decisamente vibranti. L'assurdo è che stando in casa si sentono i rumori esterni, da fuori casa sul pianerottolo invece i rumori della casa sono molto attutiti, tanto che si fa fatica a distinguere il campanello di casa se sta suonando e tv e musica alta interna. Ho pure chiamato l'assistenza per far controllare il montaggio e mi è stato detto che era tutto a posto. 


Dierre Security door model PTR - B.BLIND SYNERGY OUT HIBRY (46db)

Questo per dire che anche la porta di ingresso può essere un problema acustico se siete per esempio in una casa di ringhiera o dove i vicini di pianerottolo sono rumorosi. La soluzione migliore sarebbe avere una doppia porta, come nelle vecchie case di una volta. Ma negli appartamenti più recenti questa cosa non c'è, quindi occorre prevedere una sorta di ingresso separato dal resto, se gli spazi lo consentono. Porte relamente insonorizzati per uso domestico non ne esistono, l'alternativa e installare portoni tremendi, stile cinema o uffici, ma non credo siano adatti all'uso abitativo. Per chi è sensibile ai rumori, il portone di ingresso può essere una fonte relamente fastidiosa, dunque valutate bene la soluzione da scegliere e non sempre esiste una soluzione adatta.


POBELMATICA 5
Costi e tempi

Se non si hanno limiti di spesa e di tempo, credo che alla fine, prova che ti riprova un risultato discreto o buono si riesca ad ottenere. Ci provi, misuri, se non va rifai e così via. Oppure si procede per gradi, si fa una stanza, si prova e sperimenta e poi si procede col resto. Ma non è molto percorribile. In un palazzo non si può stare in ballo per più di 6-7 mesi per una ristrutturazione, pena denunce, ritorsioni e odio diffuso (giustamente).

Il costo è un'altro serio problema. Nel mio caso ho valutato che l'insonorizzazione ha aumentato la spesa di almeno il 40-45%. I materiali costano, gli abbattimenti e le ricostruzioni costano, i tempi allungati  nei lavori hanno un costo, il progetto acustico costa e presentarsi all'impresa con la proposta di insonorizzare, comporta un aumento di costi generali, perchè un po' vi prendono per il danaroso che può spendere, e poi perchè oggettivamente occorre movimentare tanti materiali e organizzare bene il cantiere, con più personale per poter finire in tempi non omerici.

Quindi esistono soluzioni con bellissimi materiali ecologici e salubri (sughero e altri materiali naturali) che però vi faranno aumentare i costi notevolmente. Io ho optato per la banale fibra di roccia che però andrebbe anche considerata per la stabilità nel tempo. Ossia, come reagisce all'umidità? cosa succede a seguito di una piccola infiltrazione? Col tempo si sfibra e polverizza e dunque perde il suo potere isolante? Tutte cose che mi sarebbe piaciuto sapere al principio.

I costi naturalmente incidono sul tipo di intervento: quanto potete spendere determina anche il tipo di efficacia dell'intervento. Io ho speso, ripeto, il 40-45% in più. Dunque se la vostra ristrutturazione base si aggira sui 75.000 euro, mettete in conto di arrivare tranquillamente a 100.000, che, con soluzioni diverse e materiali diversi, potrebbe salire tranquillamente a 120-130 mila euro e oltre.


Pareti interne in cartongesso

Per molti, lo era per me in fase di progetto, l'idea di avere un'abitazione tutta in cartongesso spaventa. In realtà ci si abitua e il cartongesso robusto, doppio, accoppiato e rinforzato è simile ad una parete in muratura. Occorre prestare attenzione quando si appendo i quadri o i lampadari, ma vi assicuro che si può fare tutto: piastrelle, lavandini pensili, caloriferi appesi (naturalmente l'artigiano dovrà rinforzare dove è previsto che vadano posizionati pesi e mobilia varia).

Le divisioni interne con pareti flottanti vi garantisce un'ottimo isolamento interno. Io ho la camera da letto che confina con il soggiorno e la televisione. Posso stare tranquillamente a letto a leggere o dormire mentre mio figlio guarda la televisione. Provate in una casa normale con pareti in muratura da 10-15 cm e sentirete la televisione come fosse in camera vostra. Se da un locale all'altro si parla, si fa fatica a sentirsi pur con le porte aperte, il suono viene bloccato e attutito di molto. Nel ripostiglio ho la lavatrice, confinante con lo studio. Durante la centrifuga si sente appena. Quindi dal punto di vista acustico interno all'appartamento, le pareti flottanti sono ottime: creno realmente un buon clima ovattatao e tranquillo. Il punto debole sono le porte, che nel mio caso sono piuttosto economiche e leggere e quelle fanno passare il grosso dei rumori tra camere e ambienti.


CONCLUSIONI

 1) Non aspettatetevi di costruire una sala di registrazione musicale, dove non vola una mosca. Io ingenuamente speravo in quel tipo di risultato e ne sono rimasto molto deluso. Insonorizzare un appartamento significa semplicemente migliorare la qualità acustica, smorzando alcune frequanze (voci e rumori d'ambiente) e ovattando i rumori da calpestio e vibrazione. Altre tipologie di rumori e frequenze rimarranno e addirittura potrebbero "psicologicamente" amplificarsi, nel senso che tolti alcuni rumori, sentirete di più e meglio gli altri. Il confort acustico è un argomento complesso. Vivere in una scatola sonora stile sala di registrazione non è confortevole, ma nemmeno venir svegliato dall'ascensore o dallo sciacquone del vicino.

2) Se ne avete la possibilità, parlate con chi ha già fatto una insonorizzazione e cercate di capire cosa vi dice e il suo grado di soddisfazione, il mio ve lo sto raccontando.

3) Non credete mai ai video online, anche se sembrano sinceri (notare che spesso sono persone che hanno appena finito l'intervento e non hanno avuto modo di sperimentarlo nel tempo). La percezione del suono è molto soggettiva e molto legata alla psicologia. C'e' chi guarisce con pastiglie di zucchero invece di medicinali e chi supera lo stress da rumore con un intervento edile magari inutile.

3) Occorre non cercare di risparmiare su cose fondamentali: tecnico di esperienza e di fiducia (come trovarlo? come fidarsi? Boh), misurazioni del suono indipendenti e fatte bene, progetti acustici fatti magari validare anche da altri tecnici, impresa edile seria disposta a dialogare con il progettista acustico. Il progettista acustico deve essere pagato anche per essere spesso reperibile e presente sul cantiere, per verificare di persona l'andamento dei lavori ed eventualmente farli rifarte e tenervi sempre informati. E' un costo notevole che si somma al costo del direttore dei lavori e, se vi serve, l'architetto del progetto.

4) Se state cercando casa e avete una mezza intenzione di insonorizzarla, prima di comprarla riflettete bene su quanto segue: ultimo piano, nessun vicino laterale, meno appartamenti possibili sotto di voi, meglio se sotto ci sono uffici o attività di solito poco rumorose, no terrazzi o mansarde sopra di voi, evitate tetti in legno a vista condivisi con i vicini (meglio non avere vicini), meglio il riscaldamento autonomo, controllate l'ascensore dove si posizione e quanto rumore fa (mi hanno detto che eliminare il rumore di vecchi ascensori lavorando sul proprio appartamento è praticamente impossibile), soffitti alti, ampia metratura.

5) Per tutto quello che ho raccontato, ne consegue che fare singoli interventi su singole pareti non ha nessun senso. Occorre in generale ragionare per singole stanze (6 superfici: pavimento, soffitto, 4 pareti) o l'intero appartamento. Trattare acusticamente una stanza o un intero appartamento per limitare l'ingresso dei rumori esterni, significa lavorare necessariamente su tutte le pareti (soffitto e pavimento compresi) e su porte, infissi, travi, colonne. Insomma tutto va considerato e trattato, chi vi dice il contrario vi sta imbrogliando. Costruire una doppia parete contro l'appartamento limitrofo non serve a nulla in fatto di rumori. Lo dico, anche questo, per esperienza diretta.

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DISCLAIMER: non ho fatto nomi volutamente. Quanto scritto è frutto della mia esperienza, quindi può essere utile ma ha un valore limitato. Non sono un esperto e non ho una varietà di esperienze tali da ergermi a conoscitore profondo della materia. Detto questo alle volte una parola di chi ha provato vale di più di tanti numeri inutili che si leggono nelle schede tecniche e nei progetti.

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