FEFF - i-Documentary of the Journalist

di MORI Tatsuya, Japan 2019, 113'
Il regista segue per un lungo periodo le ricerche sul campo e le continue domande scomode che
Isoko Mochizuki, giornalista giapponese di una testata nazionale (Tokyo Shimbu), pone ai governanti nazionali, i quali boicottano in tutti i modi possibili. Impedendole di partecipare alle conferenze stampa, o interrempendo le sue domande o semplicemente non rispondendo alle domande. E' un documentario interessante, ma che per un italiano mediamente informato forse fa sorridere un po'. Qui da noi i giornalisti si auto-censurano oppure hanno bisogno della scorta per non finire male. Qui il potere politico è spesso legato a quello malavitoso oai servizi segreti. In Giappone probabilmente vigono el stesse dinameiche, ma ai nostri occhi appaiono comunque composte e minime. E'

un documentario cocciuto come la protagonista. Forse un tantino lungo e noioso ora delal fine. Compare anche il giornalista italiano Pio d'Emilia che spiega come nel belpaese i giornalisti siano "indipendenti" dai giornali, grazie alla gilda che ne difende la libertà. Si, si, in linea teorica... ma poi tutti sappiamo delle epurazione di Montanelli, di Biagi, e di tutti quei volti noti e scomodi al potente di turno. Per non aprlare della lottizzazione della RAI.
La "i" del titolo allude all'idead i essere indipendenti e non corporativi. E' una critica al sistema aziendalista nipponico, dove un giornale può mandare la sua reporter a indagare sui fatti e poi non pubblicare mai i suoi articoli per via di opportunità politica.

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