La scuola al tempo del virus


Genitori impazziti che chiedono (esigono) compiti a distanza per i figli se non addirittura lezioni vere e proprie. Insegnanti che non sanno che pesci pigliare e si inventano soluzioni creative per gestire il delirio collettivo: chi cerca di usare il buon senso, chi fa uso della pratica del silenzio (tutta la mia stima), chi, purtroppo, si inventa formatore a distanza (senza però saperne abbastanza o senza pensare se tutti gli studenti abbiano la possibilità di accedere ai loro compiti e materiali online). Dunque che accadrà nei prossimi 10 giorni? Spero poco o niente. Il virus farà il suo corso anche se Manzoni, a detta di molti, aveva già previsto tutto nel 1800, o se Foscolo ha cercato pure lui nel 1800 di avvisarci sulla fine che faremo, o meglio Dante già nel medio evo cercò di istruirci sul dopo morte, alla faccia delle lotte attuali per il testamento biologico ed eutanasia. Ah forse sarebbe utile ripassare Galileo e la sua misera fine ad opera di papi e bibbie, ma quello è purtroppo poco di moda in un paese avvolto da raggiri e magie spacciate per tecnologie (che fa pure rima!).

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