Hello my twenties 2



Quattordici puntate di un'ora ciascuna. Ho visto la seconda stagione, su Netflix. E' una serie interessante, al femminile, dove la presenza maschile fa da spalla nel bene e nel male. Le cinque protagoniste rappresentano cinque modelli di donna differenti: la ragazza seria e responsabile, la ragazza esuberante e intraprendente, quella timida e sensibile, la bella e problematica per finire con l'efebo imbronciato e scontroso. Tuttavia, nel corso della serie le cinque personalità avranno modo di arrotondarsi, svelare maggiore complessità e intersecarsi in qualcosa di più articolato. Scopriremo che essere la responsabile del gruppo comporta ansia e frustrazione che può essere lenita solo con la fiducia negli altri e la presa di coscienza della propria fallibilità, si capirà che dietro una personalità allegra e vulcanica si può nascondere una profonda cicatrice che ha bisogno di essere capita ed affrontata, oppure che la condizione informe e chiusa dell'efebo può sbocciare e aprirsi al mondo grazie all'esempio quotidiano della vita comunitaria di appartamento. La convivenza "forzata" dettata dalla condivisione delle spese della costosa vita di città, puo' essere un incubo per qualcuno ma una grande opportunità per i più. Molti Drama asiatici partono proprio dalla vita di gruppo dei ventenni per articolare un qualche discorso sulla gioventù e l'approccio di tale momento cruciale dell'esistenza con la vita e l'esistenza. In Hello my twenties 2 il centro focale sembra il rapporto con se stessi e con la figura maschile: giovani donne che necessitano di fare i conti con una struttura maschilista che impone loro modelli e scelte di perfezione, successo, responsabilità, sensualità, ordine, molto più che ai coetanei maschi. Nel sottofondo c'e' la violenza e la paura, tuttavia affrontata e sconfitta grazie al gruppo e al lavoro individuale sostenuto dal gruppo. I maschi che compaiono sono contorno, falliti o assurdi, timidi e impacciati che si atteggiano a veri uomini solo perché le ragazze glielo permettono. E' interessante la scelta di introdurre la figura del super nerds bullizzato che conquista il cuore della più carina del gruppo, traumatizzata (nella serie precedente) da una relazione violenta. Poteva essere interessante la figura dell'efebo (possibile lesbica) che tuttavia e' stat fatta rientrare pian pian o nei canoni femminili (pur essendo uan spilungona, sgraziata e vestita in modo tremendo).
Sono ragazze in divenire, fisicamente poco più che bambine, ma che piuttosto che puntare sulla propria avvenenza e fascino, puntano sul dialogo e sull'azione. Proprio questo è il lato positivo della serie. Nella sua leggerezza riesce ad affrontare temi importanti con punti di vista non sempre scontati, in una società dove se sei donna non è raro subire violenza con la conseguente vergogna di una colpa che invece dovrebbe essere del violento, quasi sempre maschio.
La mia preferita è la ragazza serie e responsabile.


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