Broken

di Rufus Norris
UK 2012

Un piccolo gioiellino. Girato molto bene, una sceneggiatura quasi perfetta, dico quasi perche' sul finire si susseguono, secondo me, troppi accadimenti drammatici, prevedibili ed eccessivi. E' anche vero che lo sguardo e' quello di una fanciulla che viene obbligata, suo malgrado, a lasciare la fanciullezza e a misurarsi con lo squallore della vita, con la sofferenza, con gli adulti che si comportano spesso come ragazzini all'interno di dinamiche di gruppo.

La protagonista,  e' soprannominata dai suoi cari puzzetta (skunk), e' senza madre, andata via con uno di Birmingham, è una bambina in crescita, come dice il padre, "quando sei nata ho sognato una donna bellissima, che correva e che si affacciava alla vita... eri tu!". A settembre entrera' nella nuova scuola dei grandi, mentre il fratello maggiore la terrorizza con i racconti del sadismo dei ragazzi della scuola media.

Broken e' qualcosa che si rompe: un vaso, un mondo di fiabe, una sicurezza... senza che pero' ci sia un restauratore, qualcuno che si prenda cura dei cocci. Perche' tutti sono a pezzi. Tuttavia la fanciullezza porta con se' la magia della bonta', della fantasia, del desiderio di crescere, di scoprire, di vedere, di andare contro corrente, di ribellarsi, di affermare se' stessi. E si accompagna con lo splendore di un sorriso, sentimenti netti, spesso manichei, ma di intensità inimmaginabile per un adulto vaccinato e magari "bastonato" dall'esperienza della vita.

Nel film vengono insieriti gli elementi della malattia mentale, guarda caso un ragazzo innocente e ritardatello, bloccato nella sua dimensione infantile, che pero' dovra' pagare un prezzo durissimo per quella sua realtà "obbligatoriamente" svantaggiata; e del dolore estremo non rielaborato che porta alla violenza e all'aggressività di un padre sempre pronto a credere alle bugie delle figlie e a picchiare gli sventurati, additati dalle ragazzine, rimaste senza madre precocemente, come molesti.

Skunk, si muove "leggera" in tutto questo ed e' diabetica, deve monitorarsi continuamente per non finire in coma metabolico. Cosi' accadra' e sara' solo sua la scelta se abbandonarsi per sempre alla paura di cresce o affrontarla e diventare appunto una splendida donna dal sorriso contagioso.

Dicevo un piccolo gioiellino, giratro con cura, pieno di richiami interni, immagini trasognate che affondano pero' i piedi nel fango e nella piccolezza di una provincia inglese per nulla idilliaca. Recitazione curata, giovani attori diretti a dare il meglio di se stessi.

Da vedere in lingua originale con sottotitoli.

Qui il trailer


Commenti

cooksappe ha detto…
wow