Gianni amelio sul set



Questa mattina, verso le 9,00, ero a Milano, seduto su una panchina nei giardini di Porta Venezia, in attesa di una persona. Ho aspettato per un'ora. Nel frattempo un gruppo di persone hanno montato un set cinematografico a poca distanza da me ed piu' tardi e' sopraggiunto Gianni Amelio, il regista: un puffetto dalla lunga capigliatura biancastra. Tutto sommato un set snello e simpatico: strani individui in giro a scopare l'acqua delle pozzanchere, ad arricchire il verde dei prati con verde finto, a far spostare clochard dal loro giaciglio, a montare binari per il carrello, uno con un microfono lungo a registrare rumori d'ambiente. Il vecchietto Amelio (e' del 45, di poco piu' giovane di mio padre), pimpante e in continuo movimento. Secondo me erano scene minori del film che sta girando con Antonio Albanese: "l'intrepido". Cio' che piu' mi ha colpito è stato il comportamento di Amelio con le comparse: c'era un gruppetto di ragazzi assortiti che dovevano semplicemente e banalmente camminare al segnale di ciak. Un responsabile della troupe ha spiegato cosa dovevano fare, ma c'era pure li Amelio che si e' sentito in dovere di rispiegare il tutto ai ragazzetti con passione e nei dettagli  ... una scena surreale: il tipo della produzione spiega a ciascuna comparsa il senso della scena, amelio di volta in volta le prende  da parte e rispiega con ampi gesti la cosa. La vecchiaia? la passione? boh. Fatto sta che ad un certo punto sento da un megafono: "si ok, qualcuno gli dica che se vuole rimanere li, almeno non guardi di qui!"... ce l'avevano con me. Per fortuna e' arrivata la persona che attendevo, cosi' ho tolto il disturbo.

Di Amelio ho apprezzato di recente: "La stella che non c'e' (2006), in passato mi hanno molto appassionato "I ragazzi di via Panisperna" (1989) e "il ladro di bambini" (1992)

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